La ricerca di Adriana Montalto

di Elisa Susanna

Nella scultura è sempre stato identificato un oggetto tridimensionale concreto creato come espressione artistica. Contemplando le sculture di Adriana Montalto è questo che si finisce per fare: guardando l’espressività, si gira intorno all’opera immaginando la parte nascosta ancora da scoprire e con sorpresa si ammirano le forme curvilinee, con avidità si guardano quelle figure affusolate che tendono verso l’alto modellate nella materia e la loro armoniosità finisce sempre in un passo di danza.

Le forme delle sculture di Adriana Montalto sono pure, primordiali, slanciate, e ottenute attraverso una progressiva e sistematica eliminazione di attributi ed accessori. Lo spiritualismo della sua scultura si evince nei volti delle donne che hanno un’aria beata e di rarefatta eleganza. La sua scultura è viva, è vitale, sembra uscire fuori dalla materia, allungarsi per attirare e catturare la mente dello spettatore attraverso lo sguardo.

E’ un richiamo. La scultura di Adriana Montalto rapisce ammaliando e avvolgendo con un abbraccio lo spettatore con la sua grande forza plastica. E lo stesso accade con i suoi quadri: la sua pittura è molto variegata e colpisce per la presenza dell’influenza della cultura africana già studiata da precedenti pittori. I colori più usati nelle sue tele sono il rosso, il marrone, il verde, il nero, il bianco, i suoi dipinti ricordano molto le opere di Modigliani.